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guido borellini

verona 1932 – 2017

GUIDO AVREBBE NOVANT’ANNI

…e starebbe di certo disegnando, o dipingendo, o ascoltando musica  in cuffia, sempre aggrottando “quel suo viso beethoveniano” nella concentrazione, nell’inesausta Ricerca che l’ha di fatto sottratto al mondo. Eppure, anche se li ha trascurati, i suoi amici erano e sono tanti: perché la discrezione con cui Guido sfiorava le vite degli altri era pari all’intensità delle impressioni scambiate, e alla tenerezza del ricordo che lasciava.

Questo sito, nato per mera divulgazione, appartiene di fatto alle persone che in questi anni l’hanno arricchito coi loro aneddoti, ricordi di Guido, e con le foto delle opere di lui che custodiscono.

E chissà quanto altro c’è ancora…

le opere

le opere riportate nelle prossime pagine non sono in ordine cronologico bensì raggruppate per i grandi temi, spesso portati avanti insieme, della ricerca pittorica, cromatica e di significato che impegnò Guido tutta la vita, e i cui esiti ci restituiscono il suo modo unico di filtrare la realtà

il Fondo Borellini

grande passione di Guido oltre a disegno e pittura, e altrettanto originaria, è stata la musica classica: la sua cospicua raccolta di vinili e cd e la sua bibilioteca specifica sono oggi custodite presso il Conservatorio di Mantova, l’altra “sua” città, in un Fondo dedicato (https://www.conservatoriomantova.com/biblioteca-fondi-storici)

ricerca continua

…ricerca “fisica” delle opere  di collocazione ignota, e ricerca tecnica di nuove forme di riproduzione e diffusione, grazie alla perizia e alla creatività di professionisti che si sono appassionati all’opera di Guido pur senza conoscerlo, e che hanno saputo creare  sinergie sorprendenti tra l’antico e il nuovo

echi dalla Bassa

i suoi venivano da Ostiglia, e Guido fece in tempo ad essere testimone attento e poetico di un modo di vivere che stava tramontando. E anche se poi l’Adige lo tirò fuori dal Po, avrebbe sempre custodito caro il ricordo e subìto il fascino del mondo di Novecento, dei pioppi e della nebbia e delle bici sull’argine


Dunque il Po comincia a Piacenza, e fa benissimo perché è l’unico fiume rispettabile che esista in Italia: e i fiumi che si rispettano si sviluppano in pianura, perché l’acqua è roba fatta per rimanere orizzontale, e soltanto quando è perfettamente orizzontale l’acqua conserva tutta la sua naturale dignità. Le cascate del Niagara sono fenomeni da baraccone

(Giovannino Guareschi)

Epigrammi veneziani

Questa gondola sembra una culla che dondola lieve / e la sua piccola cabina a me pare una bara capace / è giusto: tra la culla e la bara senz’affanno ondeggiamo / sul Canal Grande attraverso la vita

 W. Goethe

le foto delle Biennali d’Arte 1972-73 e 1976 e le foto di Herbert von Karajan e di Leonard Bernstein sono di Franco Salgarelli

 la grafica del boom

 

anni 50 e 60: tanta grafica per lavoro, tanta grafica per passione; nuovi materiali, nuove luci, nuovi esperimenti

tutti i colori del suono

Guido era ascoltatore esigente e raffinatissimo. La musica fu sottofondo costante, sia pratico che spirituale, alla sua vita e alla sua opera: non ci sono “serie” musicali concluse nei suoi disegni e dipinti ma c’è musica sparsa in tutte le serie, quasi ci si infilasse da sola; e moltissimi sono i semilavoriati, studi, ritagli e bozze che ha lasciato, tra cui tracce di un grande progetto pittorico sulla musica del Novecento che non portò a compimento ma che senz’altro era già pronto, con tutti i particolari, nel cantiere della sua immaginazione

„Il cavaliere non fece nessun gesto; la sua destra inguantata d’una ferrea e ben commessa manopola si serrò più forte all’arcione, mentre l’altro braccio, che reggeva lo scudo, parve scosso come da un brivido. – Dico a voi, ehi, paladino! – insisté Carlomagno – Com’è che non mostrate la faccia al vostro re? – La voce uscì netta dal barbazzale: – Perché io non esisto, sire -“

(Italo Calvino – “Il cavaliere inesistente”)

il felice Medioevo di Guido è un continuo virtuosismo tecnico in cui, tra torri sghembe e azzardi cromatici, si aggirano languidi musici, sontuosi armati e buffi re

 

“E’ cresciuto sotto l’ombra di San Zeno. Ad un certo punto sui suoi binari artistici s’è posto un tizio di nome Klee: egli l’ha guardato ben bene, e poi è tornato a percorrere la propria poetica strada fatta d’incantamenti e di magie, quali s’usavano al tempo di Romeo e Giulietta, o di Cangrande della Scala. I suoi dipinti sono liriche evocazioni d’una Verona – o d’altre antiche cose – che conservano intatto il fascino del tempo, pur essendo modernissime di forma e di spirito”

(Mario Monteverdi)

“Calma, dunque, serenità: mano di lavoratore e cuore di poeta: proprio come Borellini si presenta quando ci stringe sinceramente la mano”

(Angelo Marini)

natura ad ora incerta

sottoboschi incantati prendono vita alla luce radente dell’alba o del crepuscolo: maturo e pieno, il colore adesso racconta la terra dei primordi, la Natura arcana che celebrava Stravinskij

MEDIEVAL POP

queste 5 splendide litografie (vedi) furono un altro esperimento, realizzate nel 1972 con la tecnica della lastra a zinco e poi tirate sui torchi Giorgio Upiglio di Milano

…a pane e Disney

Guido cominciò ad illustrare da giovanissimo, in piena epoca d’oro dei cartoni animati. Pinocchio, il Grillo, la Fata, Bambi, Grimilde e tutti gli altri hanno colpito la sua immaginazione e nutrito il suo talento, lo hanno ispirato, hanno lavorato con lui

con la signora Enrica Spotorno

ci sta lavorando adesso

Guido ha lasciato una quantità di bozze, rifacimenti, semilavorati, doppioni, scarti: le tracce di almeno tre grandi progetti pittorici o “serie”, in una fase di lavorazione per lo più arretrata, che raccontano di un pressoché costante tumulto creativo e una continua voglia di nuove sperimentazioni. E anche se ogni idea finiva col produrne altre e ramificarsi “come un delta che, alla fine, non riusciva ad arrivare a mare”, gli appunti a margine e le istruzioni minuziose sono la prova di come tutto fosse già nella sua testa; e di come il lavoro rimase, fino alla fine, una delle sue gioie più grandi e l’espressione massima della sua libertà

Verona, 14 gennaio 2017

sorgente Squarà, Montorio (VR)

gli amici ritrovati 

opere e persone: ecco ciò che è stato trovato, grazie a voi, in questi cinque anni senza di lui

Anthony McNaught

artista, esperto d’arte e musicista http://www.mcnaughtfineart.com/ . Entrò rocambolescamente in possesso del bellissimo  Paesaggio italiano di Guido (rinominato Tuscan Landscape) e mi consentì di riaverlo dagli USA, attraverso 1stdibs www.1stdibs.com

artist, art dealer and musician http://www.mcnaughtfineart.com/ . Adventurously owned Guido’s marvellous Paesaggio italiano (renamed Tuscan Landscape) and allowed me the joy of having it back from the USA, through 1stdibs www.1stdibs.com

Giampaolo Cecchini

Collega di lungo corso e amico di Guido; grafico appassionato e amante della musica

Italo Cristini

Grafico, insegnante, architetto, studioso di storia veronese e altro ancora. Amico di Guido insieme al fratello Livio

Livio Cristini

Architetto, pittore, scenografo e ancora altro. Collega per anni di Guido e suo amico insieme al fratello Italo

Lorenzo Molteni

Amico e collega alle Officine Grafiche Arnoldo Mondadori; fotografo e “testimone attivo”

Giovanni Perusi

grande amico di Guido e suo collega per tanti anni. Il quadro della damina medievale “La Gagliarda” fu un regalo per le sue nozze con Tiziana

franco

salgarelli

 

 

giornalista e fotografo, amico di Guido fin dall’infanzia, inseparabile compagno di maratone musicali, libri, musei e digressioni sul mondo. Sue sono molte delle foto d’archivio presenti in queste pagine

 

 

 

 

Orietta Vicentini Bonetti

…da una storica famiglia di colleghi ed amici

Le due suore

ricalco su carta bianca, 487 x 330, mm

provenienza: Premio Diomira, 1959

Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche

Gabinetto dei Disegni

Castello Sforzesco, Milano

Personale Borellini 1963 

brochure

provenienza: Archivio Licisco Magagnato

Biblioteca Civica

Museo di Castelvecchio,  Verona

Ringraziamenti

contatti

scrivetemi per qualsiasi richiesta di info, o, magari, se ne avete voi…! sono Maddalena Dosso, Guido era mio zio

maddadosso@gmail.com